A destra l'elegante foresteria fu voluta nel 1612 da Agostino Manfrotto: belle le finestre ad arco e i poggioli in pietra.
Nel giardino viali di ghiaia suddividono spazi verdi ornati da statue e vasi di limoni. Superata una fontana ottagonale si arriva al corpo principale della villa. Il fabbricato di linea semplice e più antico è sopraelevato rispetto al piano del giardino, a cui è collegato da una scalinata.
La facciata è scandita da due ordini di finestre rettangolari e abbellita da un poggiolo centrale, un accenno di trifora e un sovrastante stemma dei Manfrotto.
Un ampio marciapiede in pietra sottolinea tutta la lunghezza della facciata e finisce a destra in un elegante e arioso loggiato neoclassico. È decorato da piatti stucchi policromi e fu voluto da Mons. Filippo-Antonio Manfrotto nel 1788 quando restaurò la barchessa preesistente.
Un parco ricco di siepi e cipressi porta all'oratorio seicentesco dedicato all'Assunta e sormontato da un leggero campanile a vela. All'interno sono sepolti vari componenti della famiglia: Angela Zardo madre del Canova, l'Abate Pietro Canal, il N. H. Filippo che fu per tanti anni benemerito podestà di Crespano.
Una barchessa ad ampi archi delimita il lato sud, adibito a tinaia e cantina: una piccola loggia e un divertente affresco raffigurante Bacco che brinda, segnano l'ingresso alle cantine sotterranee.
F.C.
*dal sito del comune di Crespano del Grappa
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