Vindobona | |
---|---|
Mappa della fortezza legionaria di Vindobona. |
|
Periodo di attività | forte ausiliario sotto Domiziano, dall'89 ca. al 95/97; fortezza legionaria dal 95 agli inizi V secolo. |
Località moderna | Vienna |
Unità presenti | Ala I Flavia Domitiana Britannica milliaria c.R. e Ala I Thracum Victri dall'89 ca. al 97;[1] vexill. XV Apollinaris dal 92 al 97? Legio XIII Gemina dal 95 al 101; Legio XIV Gemina dal 101 al 118/119; Legio X Gemina dal 118/119 agli inizi del V secolo; vexill. legio II Italica (guerre marcomanniche?); vexill. legio I Adiutrix (guerre marcomanniche?); Coh.I Aelia equitata sagittaria (guerre marcomanniche?). |
Dimensioni castrum | 500x455 metri, pari a 18,5 ha |
Provincia romana | Pannonia superiore |
Status località | municipium attorno al 202. |
Battaglie nei pressi | durante le guerre marcomanniche nel 170 |
Dai Flavi a Traiano
In seguito a questi successi venne posizionata a Vindobona la Legio XIII Gemina che qui rimase fino al 101, quando partì per la conquista della Dacia, dove poi rimase fino all'abbandono della provincia avvenuta sotto Aureliano. Fu rimpiazzata dalla Legio XIV Gemina che qui rimase fino al 118/119, quando fu trasferita nella vicina Carnuntum, in sostituzione della legio XV Apollinaris partita per il fronte orientale (Cappadocia. La legione che fu inviata a sostituire la XIV a Vindobona, e che qui rimase fino al crollo del limes danubiano nel V secolo, fu la Legio X Gemina.
Da Antonino Pio alle guerre marcomanniche
La crisi del III secolo
Per approfondire, vedi Invasioni barbariche del III secolo e anarchia militare. |
Sembra, infatti, che nuove incursioni dei Marcomanni colpirono il limes pannonico negli anni 258-260, provocando un nuovo spopolamento delle campagne dell'intera provincia e la penetrazione fino a Ravenna prima di essere fermata, proprio mentre l'imperatore Valeriano era impegnato sul fronte orientale contro i Sasanidi di Sapore I.[17] Il figlio Gallieno fu così costretto a concedere ad alcune tribù di Marcomanni di insediarsi nella Pannonia romana a sud del Danubio, probabilmente per ripopolare le campagne devastate dalle invasioni dei decenni precedenti, e - cosa curiosa - contrasse un matrimonio secondario con la figlia di un loro principe.[18]
Un decennio più tardi, negli anni 270 e 271 il fronte danubiano nei pressi di Vindobona vide nuove incursioni da parte di Alamanni, Marcomanni, Iutungi, Iazigi e Vandali Asdingi. Nel primo anno di guerra furono gli Iutungi ad invadere sia la Rezia sia il Norico. L'anno successivo un'importante invasione congiunta di Alemanni, Marcomanni e forse ancora di alcune bande di Iutungi. Aureliano, anche questa seconda volta, fu costretto ad accorrere in Italia, ora che questi popoli avevano già forzato i passi alpini. Raggiunta la Pianura padana a marce forzate percorrendo la via Postumia, fu inizialmente sconfitto dalla coalizione dei barbari presso Piacenza, a causa di un'imboscata, ma nel prosieguo della campagna riuscì a battere i barbari una prima volta lungo la via Flaminia sulle sponde del fiume Metauro, e poi una seconda volta, in modo risolutivo, sulla strada del ritorno nei pressi di Pavia. In seguito a quest'ultima invasione, si provvedette (fu forse al tempo di Diocleziano) a sbarrare la strada a possibili e future invasioni, fortificando il corridoio che dalla Pannonia e dalla Dalmazia immette in Italia attraverso le Alpi Giulie: il cosiddetto Claustra Alpium Iuliarum.
Dalla riforma tetrarchica alla caduta dell'Impero romano d'Occidente
Attorno al 400 secondo la Notitia Dignitatum era ancora posizionata a Vindobona la legio X Gemina,[21] anche se pochi anni più tardi (tra il 402 ed il 408) orde barbariche di Goti la saccheggiarono (forse solo le canabae e l'abitato civile), come ci tramanda il Codice Teodosiano.[22]
Nessun commento:
Posta un commento