martedì 1 novembre 2022

 

Eurosostenibilità : Konsum srl e la sostenibilità aziendale nei progetti europei




Dopo l'intervento a Milano,Vetrina del Gusto per raccontare le iniziative di informazione che Konsum srl di Cornuda ha sviluppato all'interno del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), ha proposto un percorso informativo sui temi della sostenibilità.



" In particolare il tema affidato al dialogo con Konsum srl è stato quello della sostenibilità aziendale" - osserva Renzo Lupatin, Presidente di Borghi d'Europa.

L'Associazione Culturale Borghi d'Europa promuove da oltre quindici anni una rete di borghi e territori poco conosciuti, al fine di valorizzarne il patrimonio  culturale, ambientale, artistico, enogastronomico, economico e scientifico attraverso progetti ed iniziative di informazione finalizzate ad 'informare chi informa.

Recentemente si è svolto a Vittorio Veneto un incontro per riassumere la strada fin qui svoltare presentare i programmi per il 2023.



Abbiamo rivolto a Valentino De Faveri, amministratore di Konsum srl al cune domande.

1. Cos’è la “sostenibilità d’impresa”?

La sostenibilità può essere definita come l’insieme di quelle politiche aziendali che permettono a un impresa di perseguire una combinazione virtuosa delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile. Grazie alla sostenibilità diventa possibile integrare nella strategia, nei processi e nei prodotti del business anche considerazioni ambientali e sociali. L’obiettivo è chiaro: generare valore in una prospettiva di lungo periodo.

Condurre il proprio business in modo sostenibile significa, prima di tutto, gestire in modo efficiente e strategico le risorse a disposizione, che siano naturali, finanziarie, umane o relazionali. In questo modo si genera valore per l’impresa e si ha la possibilità di contribuire alla crescita, al miglioramento e allo sviluppo socio-economico delle comunità in cui l’azienda opera e degli attori che compongono la sua catena del valore.



2. In che modo si può attuare la sostenibilità d’impresa?

Per condurre il proprio business in modo sostenibile, l’impresa deve trovare soluzioni innovative che le permettano di comprendere e dare risposta alla complessità del contesto in cui opera. Inoltre, deve tessere una relazione strutturata e costante con i propri stakeholder. Solo in questo modo potrà muoversi lungo una direttrice che coniuga crescita economica, sviluppo sociale e salvaguardia del patrimonio naturale. Per riuscirci, però, è fondamentale che adotti un approccio sistemico, inclusivo e trasparente, che sviluppi un forte orientamento all’innovazione e migliori la sua capacità di misurare le decisioni di business analizzando tutti gli impatti (economici e non) che esse determinano, nel breve, nel medio e nel lungo periodo.



3. Quali sono gli elementi base di un approccio sostenibile?

Il primo elemento da tenere in considerazione riguarda i valori e il modello di governance dell’impresa. Entrambi, infatti, devono integrare i principi della sostenibilità.

Un secondo elemento, invece, riguarda la sostenibilità del prodotto (o servizio) durante il ciclo di vita, in linea con i principi dell’economia circolare.

Il terzo elemento può essere identificato nella dimensione operativa, ovvero dell’integrazione dei principi di sostenibilità all’interno dei processi di business. La sostenibilità è trasversale a tutte le funzioni e a tutti i processi aziendali poiché riguarda non solo “cosa l’azienda fa” ma anche il “modo in cui lo fa”.

Un ulteriore elemento è connesso alla capacità dell’azienda di giocare il ruolo di “attore di sviluppo”. Le imprese, infatti, sono responsabili del loro impatto sulla società e, allo stesso tempo, hanno l’opportunità di contribuire alla creazione di un modello di sviluppo sostenibile. In questo senso, operare in modo sostenibile, non significa solo “fare meno di qualcosa di negativo” (es. inquinare meno, produrre meno rifiuti, ecc.) ma promuovere lo sviluppo del contesto in cui si opera.

Gli ultimi due elementi di base della sostenibilità d’impresa sono senz’altro legati alla gestione del rapporto con gli stakeholder e alla capacità di misurazione e rendicontazione delle performance e degli impatti generati.

Per essere realmente praticata, la sostenibilità d’impresa deve entrare a far parte della cultura aziendale. Molto spesso, tuttavia, la creazione di una cultura aziendale orientata alla sostenibilità d’impresa, passa per il consolidamento all’interno dell’azienda di pratiche sostenibili. Per questa ragione è importante che, pur in assenza di una cultura aziendale segnatamente orientata alla sostenibilità, le aziende intraprendano un percorso, fatto spesso di piccoli passi, che porti a integrare la sostenibilità nel proprio modo di operare, gettando così le basi per una reale trasformazione della cultura dell’azienda in ottica di sostenibilità. È innegabile tuttavia che il commitment dei vertici dell’impresa sia di grande importanza per attivare la trasformazione necessaria a rendere un’impresa realmente sostenibile.



Su piattaforma google :

https://europadelgusto2016.blogspot.com/2022/11/eurosostenibilita-konsum-srl-e-la.html

https://lacomunicazioneterritoriale.blogspot.com/2022/11/eurosostenibilita-konsum-srl-e-la.html



 

venerdì 12 agosto 2022

La Via della Pizza – Alla Pizzeria da Renata, per una pizza del territorio : Borgo Levada

 

 


Avevamo conosciuto la Pizzeria da Renata alcuni anni orsono e la nostra visita ci aveva convinto ad

inserire la bella realtà familiare di Francesco e Agnese nei Percorsi de La Via della Pizza.


https://www.youtube.com/watch?v=TN3PR_4mTbw

Siamo ritornati per degustare una pizza 'identitaria', che Francesco e Agnese hanno dedicato a

Borgo Levada.


La storia di Levada


Sull'origine del toponimo sono state formulate due ipotesi. La prima gli dà il significato di "terra elevata" in riferimento agli antichi insediamenti fondati su sopraelevazioni al fine di ovviare alle frequenti inondazioni. La seconda, avanzata da Dante Olivieri, si riferisce all'esistenza di una strada romana di importanza secondaria che si trovava in posizione sopraelevata rispetto al territorio circostante; non è da escludere, d'altra parte, un riferimento alla medievale Callalta[2].


Storia

La vicinanza a Opitergium e i vari ritrovamenti archeologici proverebbero la presenza di insediamenti di epoca romana, mentre non si hanno testimonianze della più antica civiltà paleoveneta.


La caduta dell'Impero Romano e la decadenza di Oderzo misero fine all'organizzazione politica e sociale della zona, che venne ristabilita solo nel X secolo dalla Chiesa. Alla presenza di feudi, spesso detenuti dalle stesse gerarchie ecclesiastiche (patriarca di Aquileia, vescovo di Treviso, vescovo di Belluno), si aggiunse l'influenza di alcuni monasteri, in particolare le abbazie di Busco e Monastier.

Levada ebbe inoltre una certa importanza strategica come sede di un fortilizio degli Strasso. La famiglia è documentata sin dal XII secolo, quando il capostipite Traso riceveva in feudo la villa di San Bonifacio di Levada, allora avamposto di Treviso presso il confine con Oderzo. La costruzione è descritta in un documento del 1347: sorgeva su un dosso e si articolava in due torri, cerchie murarie e fossati alimentati dallo scolo Bidoggia.

Gli Strasso cominciarono a decadere a partire dal 1318, quando Cortesino, capitano della rocca di Cornuda, fu imprigionato da Cangrande della Scala e rilasciato dietro un lauto riscatto. Per poter pagare la grossa somma, la famiglia fu costretta a vendere diversi beni tra i quali, forse, una parte del castello. Nell'atto del 1347 si attesta infatti che Tommasino era riuscito a riottenere metà del fortilizio. Probabilmente l'edificio fu distrutto nel XV secolo ad opera della Serenissima che intendeva ridurre il sistema difensivo della terraferma che poteva esse.

La pizza utilizza le farine del Molino Bertolo, è interpretata come sempre : leggera e sottile, senza l'effetto cracker.

Borgo Levada propone la mozzarella, le olive taggiasche, la coppa arrosto, i pomodori secchi e origano.Un insieme gradevolissimo e , soprattutto, gustoso e digeribile.

Così va bene !

mercoledì 6 luglio 2022

Eurosostenibilità - La segnalateica stradale : i problemi del presente e le sfide del futuro - L'impegno di Konsum srl

 



 









Borghi d'Europa propone dal 2020 un percorso informativo internazionale denominato

EUROSOSTENIBILITA', che ha preso il via dal Patrocinio concesso da ESOF2020 Trieste

Città Europea della Scienza a Borghi d'Europa.

Le iniziative 2022 sono dedicate ai temi della sostenibilità aziendale e vengono supportate da Konsum srl di Cornuda (TV), azienda che opera nel Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia.



Ed è proprio dal settore della segnaletica stradale che i giornalisti e i comunicatori hanno voluto

ripartire, nel dialogo con l'Azienda.

" Operiamo nei settori della segnaletica Verticale, della Segnaletica Orizzontale e dell'Arredo urbano, sia a livello produttivo che commerciale."

Nell'area della segnaletica verticale Konsum si esprime in questi settori : SEGNALI DI

PERICOLO , PRECEDENZA , DIVIETO, FERMATA, SOSTA E PARCHEGGIO,OBBLIGO , PANNELLI INTEGRATIVI, SEGNALI DI PREAVVISO, SEGNALI DI IDENTIFICAZIONE & SIMBOLI, SEGNALI DI LOCALIZZAZIONE, SEGNALI UTILI PER LA GUIDA ,SEGNALI TEMPORANEI E COMPLEMENTARI .

Nell'area della segnalatica orizzontale Konsum srl propone una ampia gamma di lavori selezionati : https://www.konsumsrl.com/segnaletica-stradale/orizzontale/

"Un'analisi della sicurezza rivela che i problemi più frequenti derivano dalla segnaletica inadeguata e obsoleta, dalla limitata visibilità dei segnali verticali e dei semafori, dall'inadeguata retro riflettenza delle vernici e dalla mancanza di elementi catarifrangenti".

Questa breve analisi rivela quanto sia importante il poter contare su aziende fortemente innovative e che si spendono sul versante della ricerca e dell'innovazione.



"Il problema della segnaletica stradale è sempre attuale, spesso lungo le strade della bella Italia vediamo segnali stradali non conformi alle normative e spesso deturpati o imbrattati ad opera di persone non coscienti del loro interesse primario e della collettività.

La denuncia dell’ANEIS, (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale) che metteva in atto l’importanza della segnaletica verticale ed orizzontatale, che in caso di incidente stradale potrebbe essere determinato dalla scarsa manutenzione della stessa e del manto stradale, rilevando che molta della già citata segnaletica presenta un deterioramento e a volte è inadeguata alle esigenza della circolazione stradale, perché collocata in modo non idoneo ad avvisare in tempo congruo gli automobilisti del pericolo che la medesima segnala, bena ha fatto Luigi Cipriano, Presidente ANEIS che ha asserito: “ad esempio, per un incidente causato da una buca sulla strada si viene risarciti solo se si prova che non era visibile ed era oltretutto imprevedibile, in caso contrario l’automobilista avrebbe dovuto individuarla ed evitarla” .

È bene ricordare che tutti i segnali stradali devono essere installati a seguito di un’ordinanza che disciplina la circolazione stessa e gli stessi devono essere conformi con quanto dettato dal Regolamento di esecuzione e approvazione al Codice della strada.

Lo stesso strumento legislativo impone e disciplina anche la loro collocazione, stabilendo delle distanza tra gli stessi e altri impianti che sono presenti nelle pertinenze stradali.

Oggi dobbiamo registrare una scarsa manutenzione delle strade, questo provoca che spesso essa è causa o concausa per il 60% degli incidenti. Ad essa si deve addizionare il cattivo stato della segnaletica.

Se poi ci addentriamo in quella “temporanea” il risultato non è soddisfacente, anzi spesso vi è una “giungla” di segnali anche in contradizione tra essi, il risultato è che merito il loro “linguaggio” non solo l’utente non riesce a leggerli, ma spesso sono causa di distrazione e di incidenti stradali .

Sappiamo che l’art. 14 del Nuovo Codice della Strada, stabilisce i poteri e compiti degli enti proprietari delle strade.



In questo dispositivo legislativo si legge che gli enti proprietari delle strade, sia nazionali, regionali, provinciali o locali, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi.

Al controllo tecnico dell'efficienza delle strade e relative pertinenze....anche allo sfalcio dell’erba che di fatto è parte integrante delle pertinenze, alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta.

La diminuzione degli incidenti stradali e l’aumento della sicurezza stradale passa inevitabilmente dalla segnaletica stradale la quale “dovrebbe” rimanere integra e non essere oggetto di azioni goliardiche."

https://www.asaps.it/48724-_segnali_stradali;_una_buona_collocazione_e_manutenzione_puo_evitare_l_incidente.html



venerdì 10 giugno 2022

Eurosostenibilità - Oltre la fiducia : la certificazione come garanzia di una effettiva politica di sostenibilità – Le scelte di Konsum srl

 




Continua l'impegno di selezione informativa di Konsum srl, per proporre il meglio della riflessione sui temi della sostenibilità



In ogni settore di mercato, Bureau Veritas (nata nel lontano 1828), offre un’ampia gamma di servizi e soluzioni su misura in ambito qualità, gestione dei rischi, salute e sicurezza, ambiente e responsabilità sociale.

L'approccio è modellato sulla base delle peculiarità del business in cui operano i clienti, avendo la possibilità di disporre di competenze specifiche per ogni mercato.



"Forti dell’esperienza sul campo, aiutiamo le aziende a efficientare la propria performance, grazie ad un team di risorse esperte per ogni tipo di settore che verifica la conformità di prodotti, risorse, sistemi e fornitori. Dall'edilizia all'agricoltura all'abbigliamento, dall’automotive alle materie prime, i nostri servizi creano valore tangibile, supportando le organizzazioni nelle principali attività e nel commercio a livello globale.



"Dato che la continua crescita d’interesse verso comportamenti sostenibili porta alle aziende coinvolte benefici - anche consistenti - tanto in termini economici come d’immagine è importante che si vada oltre il semplice patto di fiducia tra azienda e consumatore o stakeholder. In altre parole, l’autodichiarazione non è più sufficiente. L’azienda dovrà garantire ai suoi clienti che quello che offre - prodotto o servizio - sia realmente sostenibile, e cioè che soddisfi un certo numero di criteri misurabili e certificati. E per farlo deve affidarsi a enti terzi che ne attesteranno l’impegno e l’effettiva riuscita."

Solo così la sostenibilità diviene un elemento riconosciuto, valido e oggettivo. Utile da sfruttare anche a fini di comunicazione e marketing.

La ragione per la quale un’azienda decide di intraprendere un percorso di sostenibilità confrontandosi con una parte terza è duplice e risponde a criteri:

1. “interni e di comprensione”. L’obiettivo è scoprire - attraverso il confronto con gli esperti dell’organismo di certificazione - il proprio grado di sostenibilità e, in base al risultato mettere in opera i possibili rimedi per migliorare la situazione. Un caso frequente è la volontà di capire se e quanto i propri processi produttivi si possano dire “sostenibili”.

2. “esterni e di comunicazione”. L’obiettivo è comunicare all’esterno - in primis a clienti e stakeholder - la propria adesione a politiche di sostenibilità che siano sul versante ambientale, sociale o di governance. Ovviamente, con la garanzia di una certificazione che ne attesti la validità e la qualità delle performance.

Le parti terze che operano per certificare i soggetti interessati utilizzano standard nazionali e internazionali, come UNI o ISO.



Il processo che porta all’adozione di queste norme non mai è immediato; una volta elaborate dagli enti normatori e messe sul mercato, esse entrano nella consuetudine gradatamente, soprattutto sotto l’impulso proveniente dalle grandi aziende, in genere le prime a decidere di farsi certificare secondo questi standard o a richiederne l’adeguamento ai propri fornitori o subfornitori. Questi, spesso aziende di dimensioni medio-piccole, avviano il processo di certificazione, così da ottemperare a una diretta richiesta dei loro clienti (restando dunque nell’albo fornitori). Due esempi su tutti.

La ISO 39001 ha avuto una certa diffusione poiché è indicata quale requisito necessario per partecipare a gare d’appalto indette da Anas-Autostrade, mentre si sta registrando un netto incremento delle certificazioni ISO 28000 (focus sicurezza nella supply chain), da quando un colosso come IKEA ha deciso che tutti i suoi fornitori dovevano adeguarsi entro il 2020.

Capita inoltre, specialmente in un medesimo settore che più aziende si uniscano in associazione e si accordino per stabilire gli standard minimi richiesti per una determinata attività; una volta decisi, essi diventano criteri di selezione per i fornitori o requisiti per partecipare a bandi di gara. Ne sono esempio due iniziative quali il Responsible Jewellery Council (RJC) e l’Aluminium Stewardship Initiative (ASI). Anche in questo caso, sarà comunque opportuno l’intervento di un certificatore terzo che garantisca all’associazione il rispetto delle norme richieste.



giovedì 12 maggio 2022

Eurosostenibilità - Sostenibilità ambientale nelle aziende: cosa cambia dopo il Covid? - La selezione informativa di Konsum srl

 


 

https://sustainabilityaward.it/sostenibilita-ambientale-nelle-aziende-cosa-cambia-dopo-il-covid/

Continua l'impegno di selezione informativa di Konsum srl, per proporre il meglio della riflessione sui temi della sostenibilità

Un noto aforisma di Albert Einstein recita “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi” e la recente pandemia globale può costituire un’importante occasione per apportare un significativo cambiamento nelle abitudini personali e aziendali orientandole verso un grado crescente di sostenibilità. Le imprese, in particolar modo, possono unire il momento della ripartenza post pandemica con l’introduzione di nuove modalità operative che consentono di rendere il proprio passaggio sulla Terra il meno impattante possibile.



Pandemia e sostenibilità

La singolare convergenza storica, economica e sociale che si è verificata negli ultimi due anni ha fatto sì che l’emergenza sanitaria e il tema della sostenibilità si incrociassero in maniera inesorabile.

È trascorso poco più di un anno da quando Greta Thunberg ha portato all’attenzione mediatica l’importanza del tema del cambiamento climatico e dall’Agenda ONU 2030: questa, in particolare, si rivela un punto di partenza molto importante per gli imprenditori che devono fare proprio un nuovo modo di fare impresa, affiancando al tradizionale concetto di sostenibilità economica quello di sostenibilità ambientale.Tuttavia, è opportuno sottolineare come la pandemia globale abbia avuto delle ripercussioni negative non solo sul tessuto economico delle aziende, ma anche sugli investimenti e i cambiamenti aziendali in tema di sostenibilità aziendale.


Per avere un quadro complessivo delle conseguenze della pandemia sull’economia mondiale è possibile partire dalle informazioni fornite dallo studio “Global ESG Equity Strategy – Beyond the Pandemic: The Green-Shaped Recovery” di Credit Suisse (Settembre 2020). Secondo l’analisi, si sono verificate delle forti ripercussioni sulla crescita economica dei mercati dei paesi sviluppati: basti pensare al profondo calo del PIL -9,8% negli Stati Uniti nel secondo quadrimestre dell’anno, il -12,1% nell’Eurozona e oltre -20% nel Regno Unito. Se si possono registrare analoghe conseguenze nei Paesi in via di sviluppo, bisogna al tempo stesso sottolineare il forte rimbalzo del PIL cinese che ha registrato +11,5% nel secondo trimestre.


Verso una ripresa green

Di pari passo, è cresciuta anche la consapevolezza che i quasi 10 trilioni di dollari introdotti nel mercato durante la pandemia devono concretizzarsi in programmi di ripartenza che accompagnino l’economia globale verso un nuovo paradigma di crescita e che attutiscano gli impatti di lungo termine degli eventi del 2020. Al tempo stesso, si assiste alla necessità sempre più forte di affrontare le sfide del cambiamento climatico a lungo termine. Di conseguenza, è interessante notare come le politiche di sostenibilità ambientale siano diventate una parte sostanziale e crescente dei programmi di recupero annunciati; in questa prospettiva sembra che si sti delineamento un paradigma di ripresa verde.

Su questo tema un’analisi di Heidi Garrett-Peltier (docente del Political Economy Research Institute dell’Università del Massachusetts) suggerisce che gli investimenti nell’ambito delle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica potrebbero essere tre volte più efficaci in termini di creazione di posti di lavoro nella fase di costruzione rispetto agli investimenti nelle aree tradizionali a combustibili fossili. Analogamente, IRENA (International Renewable Energy Agency) stima che entro il 2050 l’industria mondiale delle energie rinnovabili potrebbe offrire quasi 42 milioni di posti di lavoro, quadruplicando quelli attuali.

L’onda verde post Covid

Secondo quanto stimato dall’analisi condotta da Credit Suisse, l’onda verde annunciata dai governi di tutto il mondo in concomitanza con la ripresa post covid-19 avrebbe raggiunto un volume d’affari pari a 1,71 trilioni di dollari e, in prospettiva, potrebbe raggiungere i 5 trilioni di dollari. È opportuno sottolineare che questi dati fanno riferimento unicamente alla spesa pubblica (o federale nel caso degli Stati Uniti) e non includono gli investimenti dei privati e dei locali che contribuiscono in maniera sostanziale agli investimenti green.

Tra i principali destinatari di questi fondi ci sono:

trasporti e infrastrutture: 308,53 miliardi di dollari; in particolare ai veicoli elettrici sono destinati 243,56 miliardi di dollari.

transizione energetica: 183,21 miliardi; in particolare alle energie rinnovabili sono destinati 106,02 di dollari.

efficienza energetica ed economia circolare: 44,74 miliardi di dollari.

Tuttavia, è interessante notare che 1,1 trilioni di dollari di finanziamenti verdi devono ancora essere assegnati a mercati finali specifici.


Trasporti e infrastrutture

Ad oggi sono quasi 309 miliardi di dollari i fondi destinati dai governi allo sviluppo verde post Covid del settore dei trasporti e delle relative infrastrutture. Tale importanza è giustificata dal fatto che questo settore rappresenta il 55% del consumo mondiale di petrolio ed è responsabile del 22% delle emissioni di anidride carbonica mondiale. Di conseguenza, le principali sfide che questo settore deve fronteggiare sono:

favorire il cambiamento di abitudini dei consumatori, disincentivando l’impiego dell’auto a favore del trasporto pubblico, dell’utilizzo di biciclette o mezzi elettrici;

ottimizzare l’efficienza energetica dei trasporti esistenti;

investire per migliorare le reti dei trasporti dal punto di vista della sostenibilità ambientale.


L’importanza della transizione energetica

Secondo quanto stabilito dall’Agenda ONU 2050, la decarbonizzazione è uno degli obiettivi principali da raggiungere per poter contenere le conseguenze negative del cambiamento climatico. Su questo tema l’AIE prevede che le emissioni globali di carbonio nel settore energetico diminuiranno del 70%, anche se – di pari passo – crescerà la generazione di energia elettrica del +46% dal 2018 al 2040.

Tra le rinnovabili che condurranno il cambiamento c’è il mix perfetto tra energia eolica e solare che, insieme saranno in grado di coprire la generazione del 40% dell’elettricità entro il 2040. Su questi dati incoraggianti bisogna considerare le conseguenze del COVID che si stima possa comportare un calo del 10% degli investimenti rinnovabili e spostando gli obiettivi in un’ottica di più lungo termine.



Economia circolare

L’economia circolare è una componente fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi proposti dall’Agenda ONU 2030 dal momento che è improbabile che la transizione energetica e le misure di efficientamento energetico possano essere sufficienti. Su questo tema la ricerca della Ellen Macarthur Foundation sottolinea che quasi la metà delle emissioni generate dalla produzione di cemento, alluminio, plastica e dell’industria food possono essere ammortizzate grazie alle soluzioni strategiche dell’economia circolare; allo stesso tempo è possibile raggiungere alcuni obiettivi secondari come la riduzione, il recupero e la sostituzione dei prodotti in plastica.

In contesto così variegato e composito come quello attuale, le aziende sapranno cogliere la sfida di rendere più sostenibile la propria filiera produttiva dal punto di vista ambientale, sociale e della governance?



        

PROMOSSO DA

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domenica 10 aprile 2022

EUROSOSTENIBILITÀ – LA GOVERNANCE : LA TRASPARENZA E LA PARTECIPAZIONE- L’INTERVENTO DELLA CONSULENTE LAURA PANIZUTTI

 



Partner di informazione di Borghi d’Europa in questo viaggio è la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti di Conegliano.

“La normativa europea non obbliga a chi vuol proporre e vendere prodotti finanziari come sostenibili, di avere alcuni requisiti di governance.”

In altri termini vi è un largo margine per l’intermediario finanziario per essere ‘opaco’, per evadere le tasse, per essere gestito con il sistema delle scatole cinesi e,ciononostante, di poter comunicare i propri prodotti come sostenibili.”

Un operatore che si ispiri invece alla finanza etica ha alle spalle governance e strutture societarie fondate sulla trasparenza, sulla partecipazione dei soci e dei clienti.

Le normative europee si occupano dei temi collegati alla trasparenza, ma li collegano al singolo prodotto finanziario, senza prendere in esame i comportamenti generali di chi lo propone.

“I partecipanti ai mercati finanziari e i consulenti finanziari dovrebbero essere tenuti a dare informazioni precise circa i rischi per la sostenibilità (per i quali si intende un evento o una condizione di tipo ambientale, sociale o di governance che, qualora si verificasse, potrebbe provocare un impatto negativo sul valore dell’investimento); tali informazioni, infatti, sono necessarie per consentire agli investitori finali di adottare decisioni di investimento orientate al rispetto della sostenibilità. “

Ecco come Dino Donato Abate, Partner, Anna Travanini, Associate, Atrigna & Partners, delineano i temi della trasparenza :

“In concreto, i partecipanti ai mercati finanziari e i consulenti finanziari sono tenuti alla:

trasparenza delle politiche in materia di rischio di sostenibilità (art. 3) mediante la pubblicazione sui propri siti web delle politiche relative all’integrazione dei rischi di sostenibilità negli investimenti o nelle proprie consulenze per investimenti;
-trasparenza sugli effetti negativi per la sostenibilità a livello di soggetto (art. 4) mediante l’informazione sui principali effetti negativi derivanti dalle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità. In particolar modo, devono essere fornite: le informazioni sulle politiche adottate al fine dell’individuazione dei principali effetti negativi per la sostenibilità, con indicazione dei relativi indicatori; una descrizione dei principali effetti negativi per la sostenibilità e di qualsiasi azione adottata o programmata in merito; una breve sintesi delle politiche di impegno adottate e riferimenti all’osservanza di codici di condotta di impresa responsabile e delle norme internazionalmente riconosciute in materia di due diligence e reporting;

trasparenza delle politiche di remunerazione relativamente all’integrazione dei rischi di sostenibilità (art. 5) mediante la pubblicazione delle informazioni su come tali politiche siano compatibili con la sostenibilità;
-trasparenza dell’integrazione dei rischi di sostenibilità (art. 6) mediante informativa precontrattuale del modo in cui i rischi di sostenibilità sono integrati nelle decisioni di investimento e dei risultati delle valutazioni dei probabili impatti dei rischi di sostenibilità sul rendimento dei prodotti finanziari che rendono disponibili;

-trasparenza della promozione delle caratteristiche ambientali o sociali nell’informativa precontrattuale (art. 8): nel caso in cui un determinato prodotto finanziario vada a promuovere talune caratteristiche, generalmente ambientali o sociali, devono essere comunicate le informazioni su come tali caratteristiche siano rispettate; se è stato individuato un benchmark, se e in che modo tale indice di riferimento sia coerente con le caratteristiche promosse;

-trasparenza della promozione delle caratteristiche ambientali e sociali sui siti web (art. 10) mediante pubblicazione sul proprio sito web, ad esempio, della descrizione delle caratteristiche sociali o ambientali o del relativo obiettivo di investimento sostenibile e le informazioni sui metodi utilizzati per la valutazione, il monitoraggio e la misurazione di tali caratteristiche.

Alla luce del nuovo Regolamento UE, pertanto, i soggetti supra indicati sono tenuti a pubblicare, sui rispettivi siti web, informazioni circa le proprie politiche sull’integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti; essi, quindi, devono spiegare il processo decisionale sia nel caso in cui non sussistano rischi di sostenibilità rilevanti per il prodotto finanziario sia nel caso in cui, invece, tali rischi possano incidere sulla performance del prodotto finanziario; in quest’ultimo caso, saranno tenuti a comunicare in quale misura, in termini quantitativi e qualitativi, tali rischi siano rilevanti in quanto incidenti negativamente sui fattori di sostenibilità.”

domenica 3 aprile 2022

Il Buon Paese - Qualità Vo' Cercando: gli anteprima d'informazione alla Caffetteria Goppion di Vittorio Veneto

 



Per il quinto anno consecutivo la rete di informazione Borghi d'Europa propone nel mese di maggio un viaggio nelle Terre della Sinistra Piave, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio Iai-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).

Qualità Vo' Cercando, Gente & Borghi lungo le rive della Piave è il titolo del viaggio, che comprende visite a luoghi del desiderio,con interviste,incontri di informazione, degustazioni, seguite dalla redazione multimediale di Borghi d'Europa .

A Vittorio Veneto, presso la Caffetteria Goppion, in via Leonardo da Vinci, si tengono quattro anteprima di informazione, “ Nè Pranzi veloci Nè Pranzi', per presentare i temi di Qualità Vo Cercando 2022.

Il primo propone la Malvasia della Croazia, il vino col fondo di Angelo Rebuli, le fantasie fuorischema nel settore snack di Riccardo e del suo team, i Caffè di un altro pianeta.

“ Un modo diverso – commenta Renzo Lupatin,presidente di Borghi d'Europa- , per raccontare il territorio e le sue storie.”




La Bottega dei Ricordi


Vittorio Veneto, Borgo del Gusto

Vitorio Veneto o, più semplicemente, Vittorio in veneto, è un comune italiano della provincia di Treviso in Veneto. Vi si combatté l'omonima battaglia durante la prima guerra mondiale; la vittoria dell'esercito italiano su quello austro-ungarico ebbe come conseguenza la resa austriaca e la fine della guerra.

La città è composta da quelli che un tempo furono due comuni distinti: Ceneda e Serravalle. È inoltre sede della diocesi di Vittorio Veneto.



Il territorio, il più vasto della provincia, è caratterizzato dalla presenza di rilievi collinari e montuosi, trovandosi a ridosso delle prealpi che lo separano dalla Valbelluna e dall'Alpago.

Oltre al centro di Vittorio Veneto, diviso tra Ceneda e Serravalle, sono presenti altri quartieri e sobborghi quali San Giacomo di Veglia, Costa e Salsa. Si contano inoltre numerose frazioni e località sparse sulle pendici dei monti o nella Val Lapisina, ossia la vallata che, inserendosi tra le prealpi, mette in comunicazione la Marca Trevigiana con la provincia di Belluno attraverso la Sella di Fadalto (è attraversata dalla SS51 e dalla A27). Lungo questa valle si trovano il Lago Morto, uno dei più estesi della provincia, e i più modesti lago del Restello e lago di Negrisiola, entrambi di origine artificiale. L'altitudine minima di Vittorio Veneto è di 89 m s.l.m., mentre la massima è di 1.763 m s.l.m. (in corrispondenza alla cima del Col Visentin). Il municipio si trova a 138 m s.l.m.

Viste le caratteristiche fisiche, la zona di Vittorio Veneto è ricca di corsi d'acqua a carattere torrentizio, molti dei quali nascono proprio all'interno del territorio comunale. Il principale corso d'acqua è indubbiamente il Meschio, che nasce in località Savassa ed è affluente del Livenza, che attraversa il capoluogo. Sono da ricordare inoltre il Cervada, affluente del Monticano, ed il Sora, affluente del Meschio stesso.


STORIA


Vittorio Veneto nacque il 27 settembre 1866 con l'unione dei preesistenti comuni di Ceneda e Serravalle. Assunse il nome di "Vittorio" il 22 novembre 1866 in omaggio a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia. L'appellativo "Veneto" era usato abitualmente soprattutto dopo la battaglia e venne ufficializzato, assieme al conferimento del titolo di città, con RD 22 luglio 1923 n. 1765.

A partire dalla fine dell'Ottocento, vennero creati dei nuovi quartieri attorno alla strada che collegava le due cittadine, l'attuale Viale della Vittoria, di modo che l'unione fosse anche fisica, e lo stesso municipio fu collocato a metà strada. Tuttavia la città continua ancora oggi a dimostrare una certa bipolarità, e in effetti Ceneda e Serravalle, nonostante la vicinanza, hanno identità storiche ben distinte.

Vittorio Veneto è la città italiana che fu protagonista sul fronte italo-austriaco della omonima battaglia che pose fine alle ostilità tra i due paesi sul finire della prima guerra mondiale.


Ceneda

Di probabili origini celtiche, in epoca romana ospitò forse un vicus fortificato legato al municipium di Oderzo. Crebbe d'importanza durante l'alto medioevo, divenendo sede di un ducato longobardo e di una diocesi. I vescovi locali ebbero inoltre il titolo di conti che mantennero anche dopo l'assoggettamento alla Serenissima. In età moderna il suo sviluppo fu ostacolato dall'accrescersi di Serravalle, mantenendo le caratteristiche di piccolo borgo ad economia agricola raccolto attorno alla piazza della cattedrale.


Serravalle

Sorta attorno a un fortilizio di probabili origini romane, fu un centro di secondaria importanza finché, sul finire dell'XI secolo, divenne feudo dei Caminesi. Cominciò per Serravalle un periodo di costante sviluppo economico e urbanistico che fu continuato anche quando passò a Venezia, divenendo sede di una podesteria,


domenica 20 marzo 2022

Eurosostenibilità - La sostenibilità conviene alle aziende?

 



Borghi d'Europa propone dal 2020 un percorso informativo internazionale denominato

EUROSOSTENIBILITA', che ha preso il via dal P/atrocinio concesso da ESOF2020 Trieste

Città Europea della Scienza a Borghi d'Europa.

Le iniziative 2022 sono dedicate ai temi della sostenibilità aziendale e vengono supportate da

Konsum srl di Cornuda (TV), azienda che opera nel Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia.



" Le imprese responsabili, che si impegnano seriamente per essere sempre più sostenibili, sono stimate oggi tra il 10 ed il 15%. Sono imprese che piuttosto che fare interventi sociali appariscenti ben spendibili in termini di comunicazione, si concentrano nel “fare bene” le proprie attività caratteristiche......Tali imprese hanno come finalità la qualità della produzione a favore dei clienti, il benessere e la sicurezza dei lavoratori, la crescita del territorio nella salvaguardia dell’ambiente, il proprio impegno per la continua riduzione degli impatti ambientali. Nel complesso sono aziende che riescono a rendere compatibili finalità di bene comune e di profitto.



Infatti, l’impresa è sostenibile quando integra nelle sue strategie, in una visione sistemica complessiva – ponendoli allo stesso livello di importanza e priorità – tre grandi obiettivi:



- economici di profitto per remunerare equamente tutte le risorse ed i fattori produttivi impiegati, e per potere investire e generare innovazione;

- di benessere e di dignità delle persone non solo all’interno dell’azienda, ma in tutto il ciclo produttivo, affinché tutti gli interessati dall’attività aziendale siano non solo rispettati nella loro dignità, ma sviluppino crescita personale e professionale, in un clima inclusivo e scevro da discriminazioni;

di salvaguardia dell’ambiente, con un’attenzione forte all’impatto sul nostro Pianeta di tutte le attività connesse all’azienda, attraverso un approccio di economia circolare, non solo attenta al riuso ed al risparmio di risorse, ma anche alle conseguenze per il clima e la biodiversità.



La motivazione iniziale, sovente, è di carattere etico e nasce per il fastidio o l’indignazione verso comportamenti predatori, così diffusi nel contesto economico: alcuni imprenditori vogliono infatti mettere in evidenza la loro diversità, la loro serietà e la loro coerenza. E questa è sovente la spinta iniziale, la voglia di “fare bene” il proprio mestiere di imprenditori, con una reale utilità per le persone e per la società.



Ma poi, sovente, queste imprese scoprono che essere sostenibili è anche conveniente. Secondo diverse ricerche condotte su aziende di diversi Paesi, almeno sette sono le aree di possibile convenienza di un serio percorso di sostenibilità:



- un importante vantaggio di posizionamento strategico che alza le barriere all’ingresso per i competitori, grazie alla fidelizzazione dei segmenti di mercato più evoluti e sensibili, che scelgono di votare col portafoglio; tale tipologia di clienti è sovente meglio pagante e soprattutto in crescita nel tempo;

- una maggiore efficienza interna, con conseguente aumento di produttività, per il maggiore impegno e coinvolgimento dei dipendenti e dei collaboratori nelle attività dell’azienda; infatti, sentirsi ascoltati, rispettati e coinvolti, esprimere la propria creatività sul lavoro, poter condividere gli obiettivi aziendali, trovarsi in un ambiente stimolante ed innovativo accresce la passione per il lavoro ed aumenta l’impegno e la lealtà dei collaboratori;

- contratti e rapporti più chiari e di fiducia con fornitori e clienti: un rapporto più cordiale e collaborativo con tutta la filiera permette da una parte una co-progettazione capace di inglobare nel ciclo produttivo nuove esigenze e dall’altra fa scoprire nuovi spazi di efficienza lungo tutta la catena di settore;

- una migliore reputazione per l’impegno dell’azienda sui diversi fronti della sostenibilità, che si traduce in consolidamento e forza di mercato e sovente anche in maggiore prezzo riconosciuto (price premium) dai clienti; le aziende di interi settori vivono grazie alla loro reputazione, e perderla è per loro un danno enorme;

- minore rischio, maggiore resilienza e più solidità nel tempo, perché le imprese responsabili hanno minore conflittualità perché più inclusive, e quindi hanno minori costi legali e di conflitto; inoltre, operando con un orizzonte temporale di lungo periodo, hanno maggiore stabilità e durata nel tempo;

maggiore comprensione da parte dei cittadini per gli eventuali errori, che inevitabilmente prima o poi capitano; se i clienti capiscono che non c’è malafede e che c’è voglia di rimediare alla radice saranno più comprensivi con l’azienda;

- capacità d’innovazione, conseguenza dell’impegno a ridurre l’impatto sull’ambiente e ad aumentare la soddisfazione dei bisogni delle persone; l’attività di ricerca e sviluppo per la sostenibilità porta le imprese responsabili ad essere spontaneamente “proattive”, naturalmente capaci di anticipare vincoli e regolamentazioni future.

L’impresa responsabile ha effettuato la scelta di fondo di investire in un percorso verso la sostenibilità tenendo conto insieme di tutte le sue tre componenti. Le sue strategie si concretizzano con coerenza in comportamenti, attività che attuano le sue scelte di fondo. È un’impresa con un atteggiamento nuovo, che sceglie di orientare i suoi investimenti alla produzione sostenibile di beni o servizi. Tale spirito permea l’azienda a partire dal vertice imprenditoriale coinvolgendo su tali obiettivi aziendali tutti i collaboratori, ai diversi livelli. "

sabato 12 febbraio 2022

Eurosostenibilità : Finanza sostenibile, Finanza etica : quali differenze ? Il racconto in 7 punti

 



 





Il programma 2022 del progetto L'Europa delle scienze e della cultura ruota attorno a due temi :

il rilancio del turismo sostenibile nei Paesi Europei e nei Territori della regione adriatico jonica ;

le città più verdi ( proposta di risoluzione del Parlamento Europeo - Commissione per l'ambiente,la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, alla Commissione per designare il 2022 Anno Europeo delle città più verdi)


Ogni mese del 2022 conoscerà un format articolato in due unità mensili :

presentazione di esperienze di turismo sostenibile e di città verdi in ognuno dei Paesi coinvolti della regione adriatico jonica ( incontri di informazione con la partecipazione di istituzioni e associazioni locali, stampa locale e regionale) ;

presentazione a Milano,Vetrina del Gusto e nelle Terre del Piave

In particolare l' iniziativa di informazione EUROSOSTENIBILITA', si occuperà di :


Finanza sostenibile, Finanza etica : quali differenze ?

Il racconto in 7 punti


1)Gli obiettivi di fondo 2) La speculazione e l'economia reale 3) I Due modelli

4) La Governance : la trasparenza e la partecipazione

5)Valutazione dei criteri ESG 6)Regolamentazione e lobby 7)Cambiamenti in economia.


Partner d'informazione del progetto Laura Panizutti, Consulente Finanziario e

Patrimoniale di Conegliano (TV), che ha già ricoperto questo ruolo fin dal 2020, anno di fondazione ad ESOF2020 di Eurosostenibilità.


Il Format comprende :

- Una campagna d'informazione fino al 30 dicembre 2022

  • 200 servizi pubblicati

- Iniziative multimediali e rassegne strampa documentate

  • la realizzazione di due blog di informazione : Eurostenibilità e Mondo della Finanza



venerdì 4 febbraio 2022

IL DELIZIOSO PROSCIUTTO COTTO DI SAN MARINO - Il racconto di Emanuele Spader

 


La Via dei Norcini è un itinerario leggendario per scoprire in oltre sei Paesi Europei, gli artigiani del gusto della salumeria. Il Cammino della Via Norcini riprende con altre cinque tappe, che avranno come partner d'informazione il Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia(TV) ; San Marino, l'Emilia Romagna, l'Alto Molise, le Marche e la Puglia sono le 'soste gustose' di questo itinerario di Borghi d'Europa.


Fra le tante delizie caratteristiche di San Marino, una delle più memorabili è certamente il Prosciutto Cotto, dell’Azienda San Marino Salumi. La caratteristica principale consiste in un originale metodo di lavorazione, che chiamano “senza fretta, senza paragone”, della durata di 31 giorni, contro i 7 normalmente utilizzati, che conferisce ai Prosciutti Cotti San Marino maggiore digeribilità e li rende ricchi di aminoacidi essenziali. Non solo, ma la siringatura manuale in vena, meno invasiva di quella tradizionale, permette una più estesa diffusione della salina attraverso le vene presenti nella coscia, così da preservare al meglio le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche della materia prima, grazie anche all’assenza di massaggio meccanico, sostituita da una lunga permanenza in “marinatura” con relativa trasformazione enzimatica.

Le caratteristiche di tale prodotto sono molto interessanti: innanzi tutto, come abbiamo detto, è ricco di aminoacidi essenziali; inoltre è senza allergeni, quindi adatto anche per chi soffre di allergie al glutine o al latte; inoltre presentano un basso contenuto di sodio (sotto il 2%), sono senza addensanti ed esaltatori di sapidità (es. glutammato monosodico) che esaltano artificialmente il sapore del prodotto ed infine, senza nitrati; ultima caratteristica, ma non meno importante, utilizzano solo aromi naturali.

Naturalmente l’Azienda produce diverse varietà di questo prodotto, come quello tartufato, quello alle erbe a quello fumè, senza contare altri prodotti come Petto di tacchino arrosto, Arista di Suino, Bacon fumè, e, da poco tempo un delizioso Pastrami, (sì avete capito bene, quello che nella celebre scena del film “Harry ti presento Sally”, in cui Meg Ryan finge un orgasmo al tavolo di un ristorante di New York; come ricorderete il protagonista a tavola è proprio un sandwich al pastram!)

Anche “lo mio maestro", come diceva Dante, cioè Emanuele Spader ebbe parole di lode per questi prodotti, forse un po’ meno saporiti di quelli analoghi di sua produzione, ma senz’altro altrettanto validi.

Gianluigi Pagano


giovedì 20 gennaio 2022

Elisa Elettroimpianti srl nel progetto Eurosostenibilità

 



giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d'Europa hanno inserito l'azienda Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello (TV), nel progetto Eurosostenibilità, per il settore la sostenibilità energetica.

Giuliano Sartor, nume tutelare dell'azienda, ci spiega : “ Operiamo nell'area degli Impianti elettrici, radiotelevisivi ed elettronici in genere, di antenne e di impianti di protezione da scariche atmosferiche , nel settore dell'automazione. Interveniamo nel settore riparazione e installazione di impianti di distribuzione di energia elettrica.”

L'azienda è attenta a tutte le innovazioni tecnologiche e segue un percorso di aggiornamento professionale continuo.

“ Questo ci ha permesso – continua Sartor-, di avere un atteggiamento naturale di curiosità e disponibilità intellettuale, che ci predispone a recepire anche tutto ciò che riguarda le normative, soprattutto a livello di sicurezza.”


In questo settore è fondamentale l'attività del Comitato Elettrotecnico Italiano ( un’associazione attiva sin dall’inizio del XX secolo riconosciuta sia a livello nazionale ed europeo. Il suo compito è quello di trasmettere ai professionisti del settore una serie di norme e direttive per la realizzazione a regola d’arte.Il CEI fa parte della IEC - Commissione Elettrotecnica Internazionale) e CENELEC - Comitato Europeo di Normalizzazione Elettrotecnica).

A fine agosto del 2020 Borghi d'Europa, nella cornice del progetto L'Europa delle scienze e della Cultura (Patrocinio IAI—Iniziativa Adriatico Jonica - Forum Intergovernativo per la Cooperazione regionale nella regione Adriatico-Jonica; ESOF2020, Euroscience Open Forum-Trieste, Città Europea della Scienza), aveva realizzato, alla Sottostazione Elettrica in Porto Vecchio, un incontro di informazione sui temi della sostenibilità energetica.

In seguito a tale iniziativa, è nato il progetto internazionale “Eurosostenibilità”, coordinato dal prof. Gianluigi Pagano, giornalista e scrittore, direttore della Rivista ND (Natura Docet) di Milano. Dopo il 5 agosto 2021 (quando si è tenuta a Trieste la Riunione dei Ministri del digitale nell’ambito della Presidenza Italiana del G20 ),Borghi d'Europa ha deciso di riprendere le iniziative.

Nell'occasione di ESOF2020, Giampaolo Mazza, consulente per l'Energia, era intervenuto per raccontare le soluzioni REPOWER per la sostenibilità energetica.

L'Efficienza energetica è diventata una esigenza primaria in ambito aziendale :originariamente essa era semplicemente associata ad una ottimizzazione energetica dei processi produttivi, mentre oggi questo orizzonte si è molto esteso,interessando non solo la specifica attività produttiva, ma anche le persone, l'ambiente e più in generale il territorio in cui tale attività si svolge.”

Qualità ed efficienza degli ambienti di lavoro, luce e benessere, in relazione anche ai cicli circadiani, autoproduzione e fonti rinnovabili, sono divenuti centrali nei processi certificativi volontari attraverso cui le imprese vogliono muoversi o vengono misurate.

Nel 2022 Borghi d'Europa realizzerà un percorso informativo sulla sostenibilità energetica, al fine di diffondere una comunicazione semplice ed efficace su questi temi.






https://comunicareperesistere.blogspot.com/2022/01/elisa-elettroimpianti-srl-nel-progetto.html

https://abitarepervivere.blogspot.com/2022/01/elisa-elettroimpianti-srl-nel-