La
Battaglia presso il lago Trasimeno, fatale disfatta dell’esercito
romano ad opera dei cartaginesi guidati da Annibale, ha suscitato da
oltre trent’anni interesse ed attenzione degli abitanti del quieto borgo
d Tuoro che, non contenti di sfidare il mondo scientifico sulla
indicazione di una piana in particolare come luogo di svolgimento della
battaglia, l’hanno anche valorizzata ponendo vincoli all’edificazione
industriale. Il risultato di tale azione ci porta oggi ad identificare
la Piana di Tuoro, sulle sponde del Lago, come sede effettiva di uno
degli eventi più importanti della II Guerra Punica ed a sviluppare
metodologie di valorizzazione del patrimonio immateriale assolutamente
innovative. La quiete della vegetazione che circonda il lago e delle
colline circostanti rende difficile immaginare le ore di sanguinosa
battaglia del 217 a.C. Era l’alba del 21 giugno, il Console Flaminio, da
mesi all’inseguimento di Annibale diretto verso sud ed in attesa dei
rinforzi provenienti da Ariminum (Rimini), diede ordine alle sue legioni
di rimettersi in marcia all’inseguimento dei cartaginesi attraverso lo
stretto corridoio di Malpasso ignaro che Annibale gli avevo teso una
trappola lasciando immaginare ai Romani di trovarsi più lontano, ma
aveva in realtà disposto i suoi uomini lungo la Piana di Tuoro. A
quell’ora su quella vallata gravava una fitta coltre di nebbia e al
segnale di Annibale i fanti Galli, i frombolieri delle Baleari, la
cavalleria numida e quella gallica e cartaginese, assalgono
contemporaneamente le Legioni del console Flaminio, terrorizzandole per
il frastuono ed il tremore della terra sotto gli zoccoli di 10mila
cavalli al galoppo. Fu una strage. La tradizione narra che il torrente
che bagna la zona per ben tre giorni fu rosso di sangue, da qui
l’odierno nome di Sanguineto della contrada. Nei luoghi della battaglia
non è rimasto nulla di tangibile dell’evento, ma il paesaggio ha
mantenuto la sua conformazione grazie all’opera di preservazione delle
amministrazioni locali ed oggi nella Piana di Tuoro è possibile vedere
gli spazi della battaglia ripercorrendo le varie fasi dello scontro
lungo un traccia rurale da fare a piedi o in bicicletta. Fulcro del
percorso è il Centro di Documentazione a Palazzo del Capra,
intestato a Giancarlo Susini, che per primo diede corpo alle teorie
attuali sulla Battaglia del Trasimeno, Centro gestito dalla “Rotta dei
Fenici” per il Comune di Tuoro ed epicentro del Cammino di Annibale,
principale percorso di terra della Rotta. Fanno parte del Cammino di
Annibale numerose località dell’Arco Latino da Cartagena a Sagunto, ai
Pirenei, a Perpignan, al Rodano, a Grenoble, alle Alpi e poi dal
Piemonte alla Liguria, Lombardia, Emilia Romagna (Rimini in
particolare), Toscana, Marche, Umbria, Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria, nei luoghi delle battaglie che ci narrano le fonti storiche :
Trebbia, Ticino, Trasimeno appunto, Canne della Battaglia, ma anche gli
ozi di Capua, con Pontelatone e la mitica Trebula, Buccino, fino a
Crotone da dove Annibale si imbarcò per Zama, epilogo della II Guerra
Punica.
Il
Cammino di Annibale è dunque una sfida della tecnica
turistico-culturale per raccontare ciò che non si vede ma dà comunque
una emozione, utilizzando le nuove tecnologie e mettendo in gioco
l’amore delle comunità per una storia della propria terra.
Basta mettersi in viaggio e scoprire che Annibale è ancora in questi luoghi.
Per approfondire visita:
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