Il 27 maggio 1907 si riunì a Montebelluna un comitato costituito da
alcuni sindaci, fra cui quello di Asolo e dignitari della zona al fine
di elaborare il progetto di massima di un collegamento tranviario
analogo a quello elaborato l'anno prima per la linea Tranvia
Montebelluna-Valdobbiadene|Montebelluna-Valdobbiadene, fino a Casella.
Nell'agosto successivo fu incaricata la
Società Veneta,
incaricata della progettazione di quest'ultima, di studiare altresì un
collegamento fra Casella e il centro del paese, per la cui attuazione si
preferì in tale fase ricorrere ad un servizio automobilistico
.
Presentato dalla Società Veneta il progetto definitivo il 4 agosto
1907, la concessione per la costruzione e l'esercizio di entrambe le tranvie fu oggetto di convenzione stipulata il 9 aprile
1909
approvata con Regio decreto n. 114 del 14 maggio dello stesso anno. La
stessa, della durata di 60 anni, prevedeva una sovvenzione chilometrica
di 1.900 Lire/anno
].
Dopo la solenne cerimonia di inaugurazione delle linee, avvenuta il 3 agosto
1913, con un avviso che recava gli orari del servizio, la Società Veneta comunicò l'apertura all'esercizio delle due linee, che avvenne il successivo 17 agosto.
« Le ubertose
pendici che sono l'ornamento e la ricchezza delle nostre Prealpi sopra
la pianura trevisana, stendendosi da Asolo Turrita a Montebelluna
operosa a Valdobbiadene vinicola e leggiadra, sorridevano ieri di
schietta esultanza (...) » |
(Da, La provincia di Padova, Valdobbiadene, 3 agosto 1903) |
L'orario all'avvio dei servizi
Con Regio decreto n. 418 del 3 aprile
1913
veniva approvata una nuova conventione con la Società Veneta che
prevedeva l'elettrificazione della "tramvia
Asolo-Montebelluna-Valdobbiadene", come veniva ufficialmente denominato
l'insieme delle due linee
nonché il prolungamento del ramo di Asolo che, con ulteriore Regio
decreto n. 1074 del 1° agosto 1913 approvava e rendeva esecutoria la
convensione stipulata il precedente 11 luglio 1913 con la SV per la
concessionè della nuova tratta da Casella d'Asolo ad Asolo, dando così
soddisfazione al comitato loca
].
Tale prolungamento, destinato al solo traffico viaggiatori, fu attivato il 20 gennaio
1914.
La
prima guerra mondiale,
ormai alle porte, comportò gravi danni causati dalla vicinanza del
fronte, causando la sospensione del servizio tranviario. Il collaudo
definitivo, ad opera della stessa Società Veneta, avvenne comunque il 7
maggio
1915, ad eccezione del tratto di nuova costruzione verso Asolo, per cui si attese il 1 dicembre
1916.
In tale periodo l'autoservizio sostitutivo organizzato dalla ditta
Cecconi iniziò a rappresentare una pericolosa alternativa per l'avvenire
della tranvia.
Cessate le ostilità e ripreso il servizio, un Decreto legge del 19 ottobre
1923 eliminò i sussidi statali per la tranvia, comportando maggiori esborsi a carico dei comuni attraversati.
Ulteriori per la società di gestione derivarono dalla inaugurazione, avvenuta il 25 maggio
1916, della
ferrovia Montebelluna-Susegana, che vedeva svanire i ventilati progetti di prolungamento verso Volpago e Ponte della Priula, ove già esisteva la
tranvia Susegana-Pieve di Soligo.
Il periodo successivo registrò un costante calo dei viaggiatori
trasportati e, conseguentemente, degli introiti per la Società Veneta
che in luogo di un ventilato progetto di prolungamento verso Bassano del
Grappa optò per la chiusura delle due linee tranviarie, avvenuta il 31
marzo 1931.
Caratteristiche tecniche
Stazione di Casella d'Asolo
L'intera linea, a scartamento metrico, venne alimentata alla tensione
di 975 V, fornita dalla sottostazione elettrica di conversione che si
trovava a Montebelluna.
Il binario, collocato a fianco alle strade lungo cui insisteva,
lasciava libera "per il carreggio ordinario" una larghezza di almeno 5
metri dalla rotaia interna, provvedendo in caso diverso agli opportuni
allargamenti
Il prolungamento Casella-Asolo, lungo 2,245 m, era armato con rotaie di tipo
Phoenix da 33,5 kg/m e
Phoenix da 21 kg/m e aveva stretti raggi di 70 metri e pendenze che raggiungevano il 66,9 per mille.
Percorso
La linea si sviluppava fino a Casella d'Asolo lungo la strada provinciale
Bassanese, con pendenze non superiori al 40 per mille.
Lasciata la
stazione ferroviaria di Montebelluna
la tranvia seguiva l'omonima via servendo la cittadina con un'apposita
stazione tranviaria; all'uscita di questa i convogli impegnavano il
binario che piegava a ovest, separandosi da quello che proseguiva verso
Valdobbiadene, proseguendo lungo la provinciale, poi
strada statale.
Superati gli abitati di Pieve Mercato Nuovo e
Posmon, ove sorgeva una fermata, si raggiungeva la stazione di
Caerano San Marco. Raggiunta la località osteria il binario svoltava verso nord, lasciando la provinciale e seguendo la strada comunale di
Maser
(attuale strada provinciale 1); superata la frazione Sant'Antonio una
nuova stazione, serviva Maser stessa. Questa, già predisposta come
località di confluenza per la linea da
Susegana,
era ubicata presso l'incrocio con l'attuale via Guglielmo Marconi,
direttrice che con una nuova curva verso ovest veniva impegnata servendo
la località Coste con una fermata prima di giungere alla stazione di
Crespignaga.
Da qui, seguendo l'attuale strada provinciale 18, era raggiunto l'originario capolinea di
Casella d'Asolo, sorto in tale località in previsione dell'auspicato ma mai attuato prolungamento della linea verso
Bassano del Grappa.
Circa 40 metri prima di quest'ultima si staccava il binario del
prolungamento su Asolo inaugurato nel 1914, il cui binario seguiva la
tortuosa strada del Foresto Nuovo fino all'ingresso del paese ove
sorgeva la nuova stazione di testa.
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